Da Barilla arriva il progetto della pasta stampata in 3D

L’obiettivo della stampa 3D è di introdurre la grafica 3D nel settore dell’alimentazione, in modo da creare le più svariate possibilità di personalizzazione.

Da domani la  pasta potrà avere come variante quella “stampata in casa”, oltre a quella fatta in casa; infatti, la Barilla, nello stabilimento di Parma, sta progettando un’idea rivoluzionaria che riguarda la pasta e che presto diventerà una realtà della nostra vita quotidiana: fare la pasta personalizzata stampandola in 3D.

La vice presidente del settore ricerca e sviluppo, Michela Petronio, ha spiegato  a La Repubblica che “l’idea è nata 3 anni fa in un meeting con dei ricercatori olandesi del Tno. Loro volevano esportare la tecnologia della stampa 3D al settore alimentare e la pasta è sembrata il prodotto ideale: è liquida, semplice, fatta solo di acqua e semola”.

L’obiettivo della stampa 3D è di introdurre la grafica 3D nel settore dell’alimentazione, in modo da creare le più svariate possibilità di personalizzazione. Perciò, tra poco in 2 minuti si potrà fare un piatto di pasta personalizzabile sia  per quanto riguarda la forma che gli ingredienti.

L’intenzione sarebbe di consentire nel prossimo futuro ai  ristoratori, alle massaie e alle persone appassionate di cucina, di stampare in modo autonomo la pasta che si desidera sia nelle forme che negli ingredienti.

line-height:107%">Kjeld van Bommel, project leader di TNO, lo scorso anno aveva affermato: “Stiamo lavorando per migliorare la velocità della stampante”. E così è avvenuto; difatti in questi giorni Barilla ha ricevuto l’ultimo prototipo di stampante 3D alimentare capace di battere ogni record produttivo.

Michela Petronio ha aggiunto:  “La prima volta ci abbiamo messo 20 minuti per stampare un singolo pezzo di pasta dopo due anni ci mettevamo due minuti a farne quattro, adesso siamo vicini a stampare un piatto di pasta in due minuti”.

line-height:107%">Per quanto riguarda il funzionamento, i disegni dei vari formati vengono caricati sul computer e trasmessi alla stampante, che a sua volta le stampa in 3D e così la pasta è pronta per la cottura.

line-height:107%">Per inventare nuove forme lo scorso anno è stato commissionato un concorso di design a cui hanno partecipato 530 candidati con 216 progetti; la startup romana Thingarage ha premiato 3 nuovi formati: le rose, i vortici e le lune.

Gli impieghi che potrà avere la stampante di pasta sono innumerevoli: potrà essere utilizzata dalle famiglie, durante gli eventi sociali, ma soprattutto nei ristoranti, in cui i clienti potranno ordinare  il formato di pasta desiderato, mentre in cucina tramite iPad la pasta sarà disegnata e poi stampata ed infine cucinata con il condimento scelto.

Anche le attività commerciali che producono pasta fresca potrebbero beneficiarne per soddisfare le richieste più originali e creative dei propri clienti.

Michela Petronio va avanti condividendo la sua visione: «E poi immaginate di indossare il vostro braccialetto elettronico che vi dirà quante calorie vi servono e quante ne avete consumate e che questo si connetta con la stampante per produrre il piatto di pasta che fa per voi: un giorno con più fibre, un giorno con i grani antichi, un giorno con le verdure. Non è solo design, è anche un’idea diversa di alimentazione e di gastronomia».

Insomma, la stampa della pasta 3D è una vera e propria rivoluzione tecnologica  nell’alimentazione, che dà l’opportunità di concretizzare le proprie idee, di creare e mangiare la forma di pasta che corrisponde alle proprie fantasie, di trasformare la scelta della pasta in un’occasione di intrattenimento, divertimento e personalizzazione e che regala ancora  futuro a questo alimento che è il gioiello della cucina italiana.

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