Uno studio condotto dalla Northwestern Medicine, consentirebbe di individuare gli individui depressi semplicemente sfruttando i dati normalmente raccolti dallo smartphone. Uno studio che tuttavia ci sembra abbastanza campato in aria, con dati raccolti che in realtà non dimostrano alcunchè.
Premetto che lo studio è stato condotto su 28 pazienti e il grado di affidabilità indicato è dell’87%. In realtà verrebbe da dire che ad oggi la depressione, nelle sue diverse sfaccettature, riguarda gran parte della popolazione adulta mondiale a causa dello stress della vita moderna, della crisi economica in corso e dei rapporti personali sempre più superficiali e virtuali.
Sfruttando questi dati come gps, accelerometro, durata e tipo di utilizzo sarebbe possibile evidenziare i classici sintomi della depressione e valutarne anche la gravità degli stessi.
Secondo le analisi, più tempo si passa al telefono, più è probabile che la depressione sia in agguato, anche se questo studio forse non tiene conto dei tanti fenomeni antisociali piuttosto diffusi tra i giovani, spesso totalmente immersi nel mondo digitale.
Alla base di questa intuizione, il principio che una persona adulta depressa trascorre ben 68 minuti al giorno al telefono contro i 17 minuti delle persone invece normali.
Allo stesso modo, analizzando gli spostamenti rilevati via Gps, sarebbe possibile intuire la depressione in base alla distanza percorsa, alla frequenza di movimento cosi come alla varietà dei luoghi frequentati.
Ad una prima lettura, queste informazioni appaiono piuttosto azzardate ma riportiamo la notizia cosi com’è. Ai posteri l’ardua sentenza.
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