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Covid-19, l’IA può diagnosticare l’infezione anche negli asintomatici

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Pasquale Conte

Alcuni ricercatori hanno trovato un modo di sfruttare l’IA per rilevare il Covid-19 nei soggetti asintomatici. I dettagli della ricerca

L’emergenza Covid-19 continua ad essere un problema molto serio in tutto il mondo. I numeri sono tornati ad alzarsi in maniera esponenziale, e i vari governi nazionali stanno lavorando per varare misure restrittive volte a rallentare una curva epidemiologica che rischia di diventare tragica. Anche i ricercatori sono in continua ricerca per trovare una cura definitiva al virus.

In realtà, si sta lavorando anche per sfruttare la tecnologia a nostra disposizione come arma anti Covid. Alcuni ricercatori del MIT (Massachussetts Institute of Technology) hanno trovato una sorta di soluzione proprio in questo senso, utilizzando l’IA. Nello specifico, l’intelligenza artificiale sarebbe in grado di rilevare la presenza del virus anche nei soggetti asintomatici. Il nuovo modello potrebbe addirittura esser messo a disposizione delle persone tramite app per smartphone.

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Covid-19, l’IA può rilevare gli asintomatici: ecco come

Lo studio è stato portato avanti dai ricercatori del MIT (pixabay)

La ricerca portata avanti dal MIT potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza. Un modello studiato darebbe infatti la possibilità di sfruttare l’IA per rilevare la presenza del Covid-19, anche nei soggetti asintomatici. Il modo in cui le persone tossiscono, respirano o parlano conterrebbero infatti alcuni indicatori che segnalano la possibile presenta dell’infezione all’interno dell’organismo. La cosa rivoluzionaria è che anche per quanto riguarda i soggetti asintomatici, il sistema funziona comunque.

Già prima della pandemia, in realtà, i ricercatori del MIT avevano iniziato gli studi col loro modello di IA. Basandosi su decine di migliaia di conversazioni telefoniche, l’idea era quella di individuare i colpi di tosse e provare a diagnosticare l’eventuale presenza di infezioni come la polmonite e l’asma. Addirittura, il progetto prevede la possibilità di rilevare segni di Alzheimer, malattia che si manifesta anche dal degrado neuromuscolare e dall’indebolimento delle corde vocali.

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