I videogiochi rischiano di diventare un hobby per pochi? Secondo questa analisi le console potrebbero diventare troppo care ed eliminare qualunque nuova generazione di gamer.
Già guardando adesso quello che succede nei negozi di elettronica e nei negozi specializzati in videogiochi, di certo la situazione sembra abbastanza complicata.
Abbiamo per esempio visto come in realtà, a differenza di quello che è successo con le generazioni precedenti, le console che sono attualmente in circolazione e che quindi sono la generazione attuale non stanno subendo quei tagli di prezzo che sono invece stati uno dei modi in cui in passato i giocatori e le giocatrici, nonostante le ristrettezze economiche, riuscivano a entrare in un ecosistema.
Ma la prossima generazione di console potrebbe effettivamente diventare eccessivamente costosa per tutti. E questo rischia di mandare in crisi tutto il settore. Anche perché le previsioni riguardo i prezzi di quello che vedremo l’anno prossimo o nel 2027 sono già fuori scala e fuori budget per moltissimi. Stiamo per assistere a un cambio globale nel modo in cui consumiamo i videogiochi?
L’analisi arriva da Circana che ci dice che, negli Stati Uniti ma probabilmente anche altrove, gli acquisti principali quando si parla di console, soprattutto l’hardware, sono più frequenti nelle famiglie con redditi sopra i 100.000 dollari annui. In più gli acquisti delle persone con età compresa tra i 18 e 24 anni compongono appena il 3% degli acquisti hardware. Una situazione che potrebbe ulteriormente aggravarsi dato che alcuni rumor ci dicono che per esempio la prossima Xbox dovrebbe costare più di 1.000 euro dato quello che offrirà in termini di apertura ad altre piattaforme di gioco.
La situazione attuale e le previsioni per il futuro sono un problema non soltanto per i giocatori che, nei fatti, sono giocatori ma non lo sono più su console e probabilmente non lo saranno più su console per la stragrande maggioranza, ma anche per i developer. Se infatti per esempio addirittura il presidente di Capcom, Tsujimoto Haruhito, si lamenta del fatto che il prezzo di PS5 potrebbe essere un problema per i consumatori che quindi, di conseguenza, non acquistano i nuovi titoli, la prospettiva per il domani non è positiva. Significa che stiamo per assistere alla fine dell’industria dei videogiochi?
In realtà i ragazzi continuano comunque a giocare. Quello che fanno, però, è giocare su altre piattaforme, quelle piattaforme che, a partire dal prezzo e passando per le funzioni, sono più vantaggiose.
Stiamo parlando quindi di PC ma soprattutto degli smartphone. E del resto, e questo è un sentimento comune, i ragazzi ormai non sembrano molto più interessati a giochi importanti e preferiscono titoli free-to-play come Fortnite o come quello che c’è all’interno di Roblox.
Tutto questo, la congiuntura economica e le nuove abitudini dei giocatori, va tenuto nel debito conto anche da chi, tra 12 o 24 mesi, proporrà al mondo la prossima generazione di console per non trovarsi nella condizione di creare ulteriori enormi buchi nei bilanci. Chissà se, con questa situazione che si sta venendo a creare, le produzioni a basso costo, che non hanno troppe pretese dal punto di vista hardware, non si trasformeranno nei nuovi grandi titoli e nei nuovi grandi successi.
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