Cina, il calo demografico preoccupa non poco Pechino, che esita a rilasciare i dati aggiornati. In vista l’abrogazione del controllo sulle nascite e un peggioramento del PIL.
La Cina sta per riportare il primo calo demografico nel giro degli ultimi 50 anni. La notizia è stata diffusa dal Financial Times, che ha citato fonti riservate molto vicine al National Bureau of Statistic (NBS) della Repubblica Popolare. L’istituto di Statistica, fra l’altro, ha posticipato la pubblicazione dei dati sulla popolazione, in teoria attesa a inizio aprile, adducendo la necessità di svolgere un “lavoro preparatorio” più esteso.
Probabilmente, argomenta l’autorevole quotidiano londinese, il Governo non ha ancora rilasciato tutte le autorizzazioni per la divulgazione dei dati sensibili. La diminuzione del numero di abitanti è un fatto che preoccupa non poco Pechino. Già nel 2016 il governo cinese aveva risposto al rallentamento della crescita demografica aumentando a due il numero di figli per famiglia. Ora, si pensa, il limite potrebbe essere cancellato del tutto, nella speranza di invertire il processo.
Dunque, ci si aspetta che la popolazione cinese sia scesa sotto al miliardo e 400 milioni di persone. Un evento spartiacque che avrà ripercussioni sulla produzione, come hanno confermato a Reuters gli analisti Capital Economics, azienda che studia macroeconomia e finanza globale. “Avevamo già previsto un calo dello 0,5% annuo della popolazione cinese da qui al 2030”. La diminuzione dovrebbe comportare un’uguale perdita in termini di prodotto interno lordo, visto che inciderà negativamente sul mercato del lavoro, innalzando l’età media e riducendo la produttività.
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Il calo ha anticipato di parecchio le attese, come spiega l’economista Zhiwei Zhang: “La crescita della popolazione avrebbe dovuto toccare un picco nel 2027 prima di iniziare a scendere. E invece, se confermato, il declino demografico arriva molto prima di quanto mercati e politica credessero”. Per questo, spiega ancora Zhang, la Cina potrebbe sospendere del tutto il controllo sulle nascite.
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Alla base della svolta, la mentalità dei giovani nati negli anni 90, per i quali studi e carriera hanno la priorità rispetto a mettere su famiglia. Inoltre, aggiungono gli esperti, l’aumento del costo della vita nelle grandi città rappresenterebbe un altro fattore determinante per il rallentamento demografico. La spinta culturale a fare figli è ancora molto alta, ma le ambizioni di realizzazione personale sembrano ormai aver preso il sopravvento. La palla passa a Xi Jinping.
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