Negli zaini di tantissimi studenti ora ci sono sempre più spesso anche i cellulari. ma qualcosa sta per cambiare con l’arrivo del nuovo anno scolastico.
L’età degli utenti che possiedono e utilizzano un cellulare si è abbassata drasticamente. Adesso, per esempio, si tratta di oggetti che finiscono in mano anche a bambini nei primi anni delle scuole elementari quando, in teoria, uno strumento potenzialmente così utile ma anche potenzialmente così distruttivo dovrebbe essere tenuto a debita distanza.
Arriva perciò non del tutto inaspettata una novità destinata a cambiare la scuola e il rapporto che gli studenti hanno con i cellulari, al di là delle norme che sono già state introdotte in precedenza. Il cambiamento normativo, però, da solo potrebbe comunque non bastare.
Nella decisione del Ministro Valditara c’è tutta l’urgenza di cercare di arginare i problemi potenziali e anche quelli reali derivanti da un uso massiccio che le giovani e giovanissime generazioni fanno dei cellulari. La nuova circolare del 16 giugno 2025 amplia infatti il divieto di utilizzo dei cellulari in classe oltre la scuola secondaria di primo grado.
Adesso infatti anche gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, quindi licei e istituti tecnici, non possono utilizzare in classe il cellulare a meno che non sia uno strumento da utilizzare effettivamente per l’attività scolastica o in presenza di studenti con esigenze speciali e certificate. Questo perché vale la pena ricordare che in alcuni casi il cellulare è uno strumento che viene utilizzato proprio dagli studenti con bisogni speciali.
La necessità di porre un freno almeno a scuola è più che condivisibile visti quelli che sono i risultati dei più recenti studi riguardo per esempio le dipendenze da digitale, il cyberbullismo e in generale i pericoli che si nascondono online e che ora vengono amplificati anche dall’intelligenza artificiale generativa.
Quello che però occorrerebbe fare, e che forse non è stato finora fatto neanche nei gradi inferiori di istruzione, è collegare il divieto all’utilizzo del cellulare a una serie di momenti di formazione, condivisione e confronto che possano effettivamente spiegare ai ragazzi che gli adulti stanno pensando al loro bene e che il divieto di utilizzare i cellulari a scuola non viene solo dal fatto che i ragazzi si distraggono o possono copiare chiedendo a ChatGPT.
Per quanto vogliano credere di essere infatti capaci di gestire ciò che c’è online, le giovani generazioni sono estremamente vulnerabili a quello che si trova in rete.
La vulnerabilità viene dalla mancanza di esperienza non solo in ambito digitale ma nell’ambito della vita reale. Accanto quindi al divieto che entrerà in vigore a partire dall’inizio del prossimo anno scolastico, quindi in realtà tra poco più di un paio di mesi, sarebbe bene che le scuole attivassero percorsi per parlare con i ragazzi del motivo per cui il cellulare va tenuto spento fino a quando non suona l’ultima campanella.
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