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Caricabatterie, fai attenzione a quale scegli, questo particolare potrebbe danneggiare il tuo telefono

Published by
Zarina Chiarenza

La tecnologia ci ha regalato negli anni degli oggetti ed accessori che, sin dal loro primo utilizzo, hanno cambiato la nostra quotidianità ed hanno senza dubbio aiutato e semplificato molte nostre attività. L’arrivo dei cellulari, assieme al web, ha creato un cambiamento epocale, perché ha cambiato il nostro modo di comunicare, e non solo. I cellulari, se all’inizio erano utilizzati principalmente per necessità quando ci si trovava fuori dai luoghi fissi, con il passare del tempo sono diventati un elemento al quale non si può più fare a meno. 

I milioni di persone che posseggono un cellulare, in moltissimi casi lo tengono con sé per tutta la durata della giornata, ed in base al suo utilizzo la batteria si può più o meno scaricare in breve tempo. I cellulari che si utilizzavano prima dell’avvento degli smartphone, ancora rimasti in commercio in pochi esemplari, avevano la batteria estraibile, che permetteva anche di poterla sostituire facilmente. Ora i nuovi modelli di smartphone sono un “pezzo unico”, e l’intervento sulla batteria va eseguito in modo diverso.

Caricabatterie cellulare (Canva)

Da quando i cellulari vengono utilizzati per moltissime ore al giorno, praticamente sempre, il problema più difficile da gestire è quello di avere la garanzia che si scarichino, soprattutto per chi deve lavorarci, o comunque deve essere reperibile. Molti utenti, infatti, si lamentano del fatto che i nuovi cellulari abbiano meno autonomia di batteria, ma questo è dovuto anzitutto all’utilizzo che se ne fa.

Caricabatteria portatile, ecco a cosa fare attenzione

La sempre maggiore necessità di dover tenere il cellulare acceso – il grande problema è che ormai si tiene acceso anche di notte, senza praticamente mai spegnerlo – ha reso necessario portare con sé il caricabatterie. Molte sono le scene a cui assistiamo, e sarà capitato anche a noi, in cui si va alla ricerca “disperata” di un caricabatterie o di una presa della corrente per poter attaccare il cellulare.

Power Bank (Canva)

A risolvere il problema è arrivato il dispositivo che permette di ricaricare il cellulare ovunque, anche in assenza di una presa della corrente nelle immediate vicinanze. E’ il caricabatteria portatile, uno degli accessori che ha davvero rivoluzionato il mercato dei cellulari, ma che soprattutto ha reso più facile l’utilizzo agli utenti. In gergo tecnico si chiama Power Bank, ed è un accumulatore che permette di ricaricare le batterie interne di un dispositivo portatile. Tramite il trasformatore, il dispositivo si attacca ad una presa di corrente per caricarsi, ed essere quindi poi utilizzabile in quanto fungerà lui stesso da alimentatore di corrente; attaccando qualunque dispositivo alla porta USB, si potrà quindi ricaricare.

L’energia elettrica che accumula un power bank si indica in milliampereora (mAh), e varia di 1500-2000 mAh per i dispositivi più piccoli fino ai 22000-30000 mAh per quelli più grandi. Altroconsumo consiglia ai consumatori a cosa fare attenzione quando si acquista questo tipo di dispositivo, soprattutto ricordando che la batteria interna di uno smartphone ha una capacità di 2500-4000 mAh, e quindi i piccoli power bank non potranno ricaricarla interamente.

Il sito sottolinea l’importanza di verificare la velocità di ricarica, in quanto “i power bank più economici hanno una porta USB che porta al massimo 1000 mA, quindi ci vogliono 3-4 ore per caricare completamente un cellulare. I modelli migliori, invece, hanno porte che riescono a portare fino a 2500 mA, quindi saranno 2,5 volti più veloci. I cellulari più recenti hanno abbandonato la consueta porta “Micro USB” in favore di una nuova porta chiamata USB-C. Questa porta permette, fra le altre cose, di portare più corrente. Nonostante sia possibile ricaricare un cellulare dotato di porta USB-C con un qualsiasi alimentatore o power bank USB (naturalmente ci vuole un cavetto di adattamento), se si usa un power bank dotato di porte USB-C la ricarica avverrà ancora più velocemente”.

Attenzione infine ad un particolare che può essere molto pericoloso, ovvero il riscaldamento dell’apparecchio. Se a ricarica completata vi rendete conto che resta caldo, vuol dire che “non è dotato di un sistema di rilevamento della carica. Non solo ciò riduce la vita delle batterie all’interno del power bank, ma una batteria sovracaricata potrebbe, nei casi più seri, prendere fuoco“.

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Zarina Chiarenza

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