Tra le proposte formulate dall’amministratore delegato Rai, la possibilità di estendere l’obbligo del pagamento del canone anche per smartphone e tablet
Oltre alla televisione, ormai da qualche anno il pubblico si è spostato anche su altri dispositivi multimediali come smartphone e tablet. Succede con le classiche piattaforme di streaming, ma anche con i canali di larga fruizione come Mediaset e Rai. Proprio a tal proposito, l’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes ha formulato una proposta durante l’audizione alla Camera dei Deputati del 12 ottobre scorso.
Estendere l’obbligo di pagamento del canone anche ai possessori di altri dispositivi multimediali. Una possibile modifica per cercare di porre rimedio al calo degli introiti registrato dalla TV pubblica, riconducibile – secondo Fuortes – alla diminuzione dei ricavi pubblicitari e commerciali.
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Durante l’audizione alla Camera dei Deputati del 12 ottobre scorso, l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes ha proposto l’estensione dell’obbligo di pagamento del canone anche ai possessori di smartphone e tablet. Oltre all’estensione del tributo, quest’ultimo ha menzionato anche altre tre possibili mosse per rimediare alla diminuzione dei ricavi pubblicitari e commerciali della TV pubblica.
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Almeno per il momento, comunque, la proposta di Fuortes per estendere il canone a smartphone e tablet è stata bocciata dal mondo politico. Per far sì che diventi legge, serve un accordo con i partiti. I presupposti al momento sembrano non esserci ancora.
L’amministratore delegato Rai ha voluto giustificare la mossa come una delle soluzioni per sopperire ad un’enorme riduzione di risorse. Quest’ultimo ha anche voluto evidenziare che il pagamento del canone in Italia è una risorsa incongrua, se confrontata con quella di altri paesi: 90 euro, contro i 312 in Svizzera e i 138 in Francia.
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