Se cambi spesso smartphone ancora non te ne sei reso conto forse ma hai un problema. Un problema che però avrebbe una soluzione molto facile.
I dispositivi con cui ci confrontiamo ogni giorno ci accompagnano per un numero variabile di anni. Un numero variabile di anni che molto spesso è legato sia alle nostre abitudini sia al modo in cui questi oggetti digitali sono costruiti.
Per alcuni l’idea di essere accantonati dopo poco tempo è pura follia, mentre per altri oggetti sembriamo stranamente più inclini a compiere la stessa spesa più e più volte.
Ma questo vizio globale è in realtà un problema e se anche tu quindi cambi spesso smartphone è il caso di ripensare a quello che fai e al motivo per cui lo fai. Sei al centro di un problema planetario e forse ancora non te ne sei accorto.
Perché se cambi spesso smartphone non va bene
Avere per le mani uno smartphone nuovo appena uscito dalla scatola, con ancora la pellicola sullo schermo e la fascetta intorno al cavo di ricarica, è una sensazione che abbiamo provato almeno una volta tutti quanti nella vita. La questione è che con gli smartphone tendiamo a provare questa sensazione un po’ troppo spesso.
Qual è il problema, però? Del resto se lo smartphone dopo un paio d’anni non funziona più come dovrebbe non è colpa nostra. Se la batteria diventa totalmente inaffidabile e occorre girare con una o due power bank, che colpa ne abbiamo noi?
E in effetti una parte dei motivi per cui ci troviamo così tanto spesso a comprare smartphone nuovi viene dal fatto che sono ancora progettati per essere fisiologicamente poco durevoli.
Ma se anziché dover ricomprare uno smartphone intero potessimo cambiare più facilmente la batteria, lo schermo o gli altri componenti, non saremmo forse più contenti, con qualche soldo più in tasca e meno inclini a rovinare il pianeta? Da qui l’iniziativa che ha visto insieme Back Market e iFixit.
In occasione della Giornata della Terra è stata lanciata una sfida globale soprattutto ai produttori di smartphone perché rendano i loro dispositivi affidabili per un numero superiore di anni a quello che è adesso il limite massimo che raggiungono, perché se è vero che per alcuni dispositivi si può arrivare ad avere fino a 7 anni di aggiornamenti, per altri produttori questa data viene ridotta spesso a 4 anni.
Allungare la vita degli smartphone e renderli più facilmente aggiustabili può ridurre enormemente la quantità di CO2 che si disperde nell’aria con la produzione di un dispositivo nuovo.
Per questo motivo sul sito di Back Market verranno messi a disposizione le guide e i kit per riparare e cambiare quello che è cambiabile, con la possibilità anche, se non ci si sente in grado di eseguire la riparazione o se magari ci si accorge che la riparazione effettivamente non è più possibile, di poter mandare il proprio smartphone e ricevere un modello ricondizionato. Del resto, se ci si pensa, i primi cellulari avevano la batteria che si toglieva: perché ora non è più così?