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Briar è l’app di messaggistica sicura consigliata agli ucraini: di cosa si tratta

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Pasquale Conte

Si chiama Briar, ed è una piattaforma di messaggistica che negli ultimi giorni è sulla bocca di tutti. Il motivo? Julian Assange la ha consigliata agli ucraini

Stiamo vivendo un periodo che inevitabilmente rimarrà impresso nella storia. La brutale invasione russa in Ucraina ha scosso tutto il pianeta, facendo riemergere questioni e vicende che ormai sembrava facessero parte del passato. La solidarietà nei confronti del popolo continua, sia con aiuti di tipo umanitario che su un fronte esclusivo del 2022: la sicurezza informatica.

Si chiama Briar, ed è la piattaforma di messaggistica consigliata al popolo ucraino (Screenshot Twitter)

Già nei giorni scorsi si è parlato di possibili minacce hacker da parte di cyberinformatici russi, con l’allerta allargata anche ad altri paesi (Italia compresa). Sta facendo molto discutere Briar, una piattaforma di messaggistica che Julian Assange ha consigliato al popolo ucraino.

Tutto quello che c’è da sapere sulla piattaforma Briar

Giornalista e fondatore di WikiLeaks, Julian Assange ha invitato il popolo ucraino a scaricare e ad utilizzare la piattaforma di messaggistica Briar. Si tratta di un’applicazione pensata per “consentire alle persone di comunicare in sicurezza tra loro esattamente in questa situazione“. Tra le principali feature, c’è quella di non basarsi su un server centrale. Basta inserire un nickname ed una password per accedervi, con l’account che rimane memorizzato solo sul proprio device e non in rete. Disinstallando Briar o dimenticando la password, non ci sarà alcun modo per recuperare l’account.

Stesso discorso per i messaggi inviati e ricevuti, che vengono sincronizzati esclusivamente tra gli smartphone degli utenti anche in caso di mancanza di rete. Se la connessione ad internet non dovesse andare, Briar ha la possibilità di sincronizzarsi tramite bluetooth o wifi. Non manca ovviamente la crittografia end-to-end, fondamentale per proteggere tutto ciò che viene mandato o ricevuto via chat. Non è permesso nemmeno il filtraggio dei messaggi tramite parola chiave. “Utilizzeremo la capacità di sincronizzazione dei dati per supportare app distribuite e sicure, tra cui la mappatura della crisi e la modifica collaborativa dei documenti. Il nostro obiettivo è di consentire alle persone in qualsiasi paese di creare spazi sicuri dove poter discutere di un qualunque argomento, oltre a pianificare eventi e movimenti sociali” si legge sul sito della software house.

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Pasquale Conte

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