Il Reddito di Cittadinanza sta tornando in Italia ma non tutti lo sanno: ecco cosa sta succedendo.
Fra tutte le misure proposte dal Governo, sicuramente una delle più discusse è stata il Reddito di Cittadinanza, ed anche se da qualche anno non esiste più, nonostante le intenzioni nobili per cui era stato pensata, ci sono state delle valide alternative.
Pare però che, per la gioia di chi percepiva il Reddito di cittadinanza e di chi invece avrebbe voluto percepirlo, questa misura sta per tornare sempre come sostegno per i più deboli della popolazione. Ricordiamo infatti che questo si sostanziava non solo come un contributo economico ma anche con dei percorsi di politica attiva volti al reinserimento sociale e lavorativo dei componenti del nucleo familiare.
Il Reddito di Cittadinanza sta tornando: ecco cosa sta succedendo
È stato il governo Meloni ad eliminare il Reddito di Cittadinanza, ritenuto una misura che disincentivava il lavoro a vantaggio di chi invece non voleva lavorare davvero o chi non ne aveva diritto (e lo percepiva lo stesso). Inoltre, questa misura non ha fatto davvero ciò che prometteva poiché i beneficiari non sono stati davvero tutti ricollocati dal punto di vista lavorativo.

Il Reddito di Cittadinanza è stato così sostituito dall’Assegno di inclusione dal Supporto per la formazione e il lavoro. Anche se il loro funzionamento non era poi così diverso dal Reddito, sono misure comunque che non hanno avuto lo stesso successo mediatico. In molti non si sono resi conto che però il Reddito di Cittadinanza è tornato “ufficialmente” in Italia, e anzi non se ne è mai andato.
Infatti, con il Governo Meloni è solo stato tolto il diritto al sostegno a coloro che sono nella condizione di poter lavorare, escludendoli dal parametro di scala di equivalenza dell’Assegno di inclusione. Quindi una famiglia non riceve più la quota di sostegno per quei componenti considerati occupabili, il che ha determinato in molti casi un Assegno di inclusione più basso rispetto al Reddito di cittadinanza.
Quindi queste famiglie hanno comunque avuto la possibilità di beneficiare di un sostegno, seppur condizionato alla partecipazione a corsi di formazione od orientamento al lavoro. Alcune famiglie, poi, percependo contemporaneamente l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro, ricevono anche più soldi rispetto al solo Reddito di cittadinanza.
L’Assegno di inclusione, ricordiamo, è destinato a sostenere tutte quelle famiglie in cui sono presenti persone che non possono lavorare (ad esempio in presenza di minori, componenti fragili o persone con più di 60 anni). Quindi di fatto il Reddito di cittadinanza non è mai andato via dall’Italia, ma ha solo “cambiato nome”, se possiamo così dire.
Inoltre, con la legge di Bilancio 2025 sono stati aumentati gli importi dell’Assegno di inclusione, così come le soglie di reddito entro cui è possibile beneficiarne. Poi, tanto l’Assegno di inclusione quanto il Reddito di cittadinanza hanno una durata di 18 mesi, al termine della quale si può presentare domanda di rinnovo, aspettando però un mese di sospensione.