C’è un errore quando si tratta di assegno di mantenimento che, se lo commetti, ti fa rischiare una multa molto salata: di quale si tratta.
L’obbligo di pagare l’assegno di mantenimento, sia per i figli che per il coniuge, è determinato dalla decisione di separazione o divorzio. L’assegno è dovuto fino a quando il figlio o i figli non raggiungono l’indipendenza economica mentre per il coniuge questo spetta quando non può sostenersi in modo autonomo per via di una disparità economica.
L’importo è stabilito in base al reddito dei genitori e alle esigenze del figlio. C’è un errore che si può commettere quando si parla di assegno di mantenimento e che può costare anche una multa salatissima: è bene sapere di cosa si tratta proprio per non rischiare.
L’errore da non commettere quando si parla di assegno di mantenimento: si rischia una multa salatissima
Un genitore può essere condannato ad una multa molto salata quando ritarda nel versamento dell’assegno di mantenimento al figlio. Ha fatto scalpore la multa da 100 euro al giorno che ha ricevuto un papà proprio per questo motivo.

Si tratta infatti di una sentenza nuova: chi non rispetta gli obblighi di mantenimento dei figli e di visita con l’altro genitore, rischia appunto delle multe salate. Questa è entrata in vigore dopo la riforma Cartabia. Lo stesso dicasi nel caso in cui un genitore disattende l’obbligo di versamento dell’assegno di mantenimento per il figlio, facendo ricadere tutte le spese sull’ex coniuge, mettendolo magari in difficoltà.
Ecco perché questa multa può essere importante per evitare situazioni del genere. Si tratta di 100 euro di multa ogni giorno di ritardo nel versamento dell’assegno all’ex coniuge. Questo è espresso nell’ articolo 473-bis 39, primo comma, lett. B, che “prevede espressamente che atteggiamenti scorretti dei genitori, come il mancato versamento dell’assegno di mantenimento per i figli (o anche la violazione di quanto previsto per i tempi di visita) siano sanzionati, anche senza che le parti lo richiedano”.
Spesso molti genitori non disattendono al pagamento dell’assegno di mantenimento per motivi economici (perché potrebbero anche chiedere un esonero presentando istanza, qualora fosse così), ma lo fanno per fare un “dispetto” all’ex coniuge. Di fatto però la parte lesa resta solo il figlio (o figli) che non vedono il loro genitore, e che non ricevono i soldi di cui hanno bisogno magari per la loro istruzione.
Disattendere l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento ai figli è considerato un reato penale, nel caso in cui volontariamente ci si rifiuti di farlo: se un genitore non paga pur potendo farlo, va sanzionato. Quando un genitore si rifiutava o eludeva l’obbligo di versare la quota di mantenimento all’ex coniuge, la parte lesa poteva (e può tuttora) presentare querela e istanza per procedere con il pignoramento.
Ma poiché questi mezzi di coercizione richiedono spesso tempi lunghi e costi importanti, la sentenza suddetta appare davvero “innovativa” poiché una sanzione pecuniaria può risolvere la situazione molto più in fretta, ed evitarla anche del tutto.