Assassino di Twitter condannato a morte, la pena massima in seguito ai reati di cui si è macchiato, uccidendo e smembrando ben 9 persone.
Internet è come la realtà, a tutti gli effetti. Ormai il web ha perso quell’aurea di gioco che aveva all’inizio e si è trasformato a tutti gli effetti in un mondo parallelo. E non per questo meno importante o pericoloso di quello vero, anzi. Ogni giorno è quello che facciamo in rete a decidere la nostra vita, nel bene e nel male. Possiamo infatti lavorare grazie ad internet, senza doverci spostare in luoghi lontani, soprattutto in piena pandemia. Ma possiamo anche essere truffati, mentre stiamo dormendo, comodi, nel nostro letto. Come ogni tecnologia ci sono dei pro e dei contro, l’importante è stare sempre allerta ed evitare malintenzionati. Purtroppo non ci sono riusciti nove ragazzi che sono diventate vittime di quello che ormai tutti chiamano “assassino di Twitter”.
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Il suo vero nome è Takahiro Shiraishi ed è un 30enne che vive a Tokyo. L’uomo negli ultimi anni ha aperto un profilo Twitter in cui si faceva chiamare l’impiccatore. Contattava persone che erano depresse, soprattutto giovanissimi ragazzi, per promettere loro di porre fine alle loro sofferenze.
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Una volta che li attirava nella trappola, li uccideva e nascondeva i loro cadaveri nel congelatore, in cantina. Sotto processo dal 2018, oggi è arrivata la condanna del tribunale giapponese, che gli ha dato la pena di morte. L’età delle sue vittime spaziava tra i 16 e i 25 anni.
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