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Aruba attaccata dagli hacker, nel mirino i dati degli utenti

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A. Roberto Finocchiaro

Tramite una email inviata ieri pomeriggio agli abbonati, Aruba fa sapere di aver subìto un attacco informatico disposto ai danni dei sistemi gestionali.

Aruba ha subìto un attacco informatico lo scorso 23 aprile (PixaBay)

Dopo LinkedIn, un’altra importante azienda operante sul web ha confermato in queste ore di esser finita nella morsa degli hacker: si tratta di Aruba, popolare piattaforma di hosting conosciuta da moltissimi italiani anche in qualità di fornitore dei servizi di posta elettronica certificata (PEC).

L’email spedita ieri pomeriggio agli utenti permette di far definitiva chiarezza sull’accaduto e, per converso, sgomberare i dubbi sulle possibili conseguenze negative che potrebbero palesarsi – soprattutto nel futuro – a danno degli abbonati. Come si evince dalle sommarie ricostruzioni riportate dall’azienda, i sistemi gestionali di Aruba avrebbero subìto un attacco informatico disposto da soggetti non ancora identificati. Nessun coinvolgimento, invece, per quanto riguarda i sistemi di produzione (quindi i server), e questo spiega anche l’assenza di disservizi lato utenti.

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Dati di pagamento al sicuro

Una parte dell’email inviata da Aruba questo pomeriggio ai suoi utenti (Screenshot)

Aruba fa sapere di aver immediatamente provveduto ad attivare le consuete procedure di rito e informato dell’accaduto sia le Forze dell’Ordine che il Garante per la Protezione dei dati personali, così come da protocollo. È importante ribadire che l’attacco informatico subìto dall’azienda non ha provocato conseguenze negative sulle informazioni sensibili degli utenti, in special modo quelle inerenti alle modalità di pagamento. Nella stessa email, peraltro, viene evidenziata la tipologia di dati su cui i cybercriminali potrebbero aver avuto accesso: si tratta soprattutto di informazioni legate alla fatturazione (e quindi nome, cognome, domicilio, ma anche numeri di telefono, indirizzi email e PEC). Nessun dato è stato comunque alternato o cancellato.

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Una buona notizia, ma che però non deve far abbassare la guardia. Come precisato dallo stesso provider, è possibile che gli indirizzi email e i recapiti telefonici vengano sfruttati dai malintenzionati per operare potenziali attacchi phishing. Il nostro consiglio, pertanto, è di diffidare da comunicazioni strane, in special modo se contenenti link sospetti. Ma questo vale a prescindere dall’attacco informatico disposto ai danni di Aruba.

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A. Roberto Finocchiaro

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