Una fondazione olandese è pronta a trascinare Apple in tribunale a causa del comportamento monopolistico della “mela” che si è riverberato in prezzo eccessivi sulle app dell’App Store. Tutti i cittadini europei potranno unirsi alla class action
L’App Store di Apple finisce nuovamente sotto i riflettori, ma questa volta non per questioni afferenti al sideloading (anche se lo richiamano implicitamente). Come raccolto da Bloomberg, la fondazione olandese “Consumer Competition Claims” ha infatti puntato il dito contro il negozio dove scaricare app per iPhone o iPad, annunciando una battaglia legale a difesa della posizione dei consumatori.
L’oggetto del contendere tocca soltanto in parte quelle argomentazioni che abbiamo visto a proposito del sideloading, e cioè la posizione di assoluto controllo di Apple e la consequenziale limitazione della libertà di scelta degli utenti, a causa – almeno a dire della fondazione a marca orange – di prezzi eccessivi e monopolistici relativi alle applicazioni ospitate sullo stesso App Store.
Dando seguito a queste premesse, la fondazione Consumer Competition Claims ha così annunciato di esser pronta ad avviare una class action contro Apple, a tutela dei consumatori. Una notizia che si somma ad un’altra vicenda che non ha fatto sorridere il colosso della “mela” capitanato dall’addì Tim Cook, che proprio in Olanda è stato multato con una sanzione da 5 milioni di euro a causa delle commissioni dell’App Store.
La class action pronta a partire è perciò soltanto una logica conseguenza della multa incassata da Apple. L’antitrust olandese – l’ACM – aveva infatti sanzionato il gigante di Cupertino per inadempienze nei confronti degli sviluppatori di app di incontri. L’obiettivo della class action è incassare un risarcimento danni da 5 miliardi di euro, un tetto da suddividere non soltanto a beneficio dei consumatori olandesi, ma anche a tutti coloro i quali – cittadini europei – sono costretti a fare i conti con atteggiamenti monopolistici di Apple. Una catena dettata da molteplici fattori, perché le app hanno prezzi esorbitanti a causa delle commissioni applicate dalla società statunitense (solitamente il 30%), che costringe di fatto gli sviluppatori a ritoccare verso l’alto le cifre relative all’acquisto degli applicativi disponibili sull’App Store. E a farne le spese sono come al solito gli utenti finali.
La fondazione ha spiegato di esser a contatto con Apple al fine di trovare un compromesso al di fuori delle aule del tribunale, ma tali propositi non hanno trovato riscontri.
Tutti possono unirsi alla class action. Basterà entrare in questa pagina e seguire la procedura, a patto di soddisfare i seguenti requisiti:
Non ci sono spese per gli utenti per il sostenimento della causa legale, giacché versate integralmente dal Hereford Litigation Finance 4 Limited. Nell’eventualità di vittoria verrà detratto dal totale un massimo del 24%.
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