Negli ultimi mesi Foxconn ha rinnovato alcuni suoi stabilimenti con centinaia di robot al fine di velocizzare l’assemblaggio dei prodotti della clientela, Apple in primis. Pur essendo utilizzati per compiti piuttosto semplici, come stringere viti o maneggiare componenti di grandi dimensioni, i “Foxbots” non sono stati giudicati dal management di Cupertino all’altezza degli standard qualitativi fissati per gli iDevice. La bocciatura sarebbe tutta una questione di precisione: quella assicurata dai robot si aggira nell’ordine dei 0,05 millimetri, mentre quella richiesta dalla Mela non deve allontanarsi dai 0,02 millimetri.
I nuovi robot hanno un costo unitario tra i 20 e i 25 mila dollari. Foxconn avrebbe voluto installarne a migliaia, ma non ha tenuto conto che queste macchine sono state originariamente concepite per il settore automotive, dove l’accuratezza richiesta è senz’altro inferiore. Secondo quanto riportato dalla testata cinese Jiemian, dopo la “strigliata” di Apple, Foxconn si sarebbe resa conto dell’inadeguatezza dei robot e starebbe considerando la sostituzione con altri modelli, più adatti all’industria hi-tech.
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