Apple prende di mira le app truffa disponibili sull’Apple Store: si tratta di programmi di bassa qualità, caratterizzati da valutazioni positive e acquisti-in app od abbonamenti a prezzi completamente fuorvianti rispetto alla concorrenza.
Nuovo giro di vite nei confronti delle app truffa pubblicate sull’Apple Store di iOS. Stando ad alcune ricostruzioni in rete, il produttore di Cupertino avrebbe infatti bloccato alcuni programmi volti ad ingannare i consumatori, sfruttando per converso recensioni palesemente fuorvianti. La notizia segue a stretto giro quanto già riportato qualche giorno addietro dal developer Kosta Eleftherious.
Il meccanismo sul quale poggia il raggiro è ormai noto. Gli sviluppatori alterano in primo luogo il sistema di valutazioni delle app presente sull’Apple Store, al fine di far apparire il software in cima alle graduatorie dei risultati di ricerca: agli occhi del comune utente, il programma pare perciò di pregevole qualità, complici per l’appunto i molteplici feedback positivi uniti ad un punteggio a dir poco altisonante. In realtà, l’applicativo in questione non differisce da altre app già disponibili e teoricamente equivalenti, se non per un dettaglio di non poco conto: gli acquisti in-app o gli abbonamenti (necessari per poter utilizzare al meglio il software scaricato od eliminare la fastidiosissima pubblicità) a prezzi sensibilmente più alti della concorrenza.
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In una email inoltrata agli sviluppatori presi di mira, Apple ha addirittura definito tali app una vera e propria “fregatura per i clienti“. Le conseguenze? Il gigante di Cupertino ha iniziato ad eliminare i software incriminati, rifiutandosi di pubblicarne di nuovi. Una mossa senza dubbio apprezzata per accrescere la qualità delle app disponibili sui dispositivi iOS, ma anche per preservare i consumatori dinanzi a veri e propri raggiri.
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Non è la prima volta che assistiamo allo scandalo delle app truffa sull’Apple Store e a quanto pare il sodalizio capitanato dall’amministratore delegato Tim Cook sembra essere corso ai dettagli. L’auspicio è che la diffusione della notizia possa rappresentare una occasione propizia per far alzare un campanello d’allarme nei confronti degli utenti.
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