Android non è più tuo: Google decide cosa puoi installare e cosa no

Su Android le app che puoi installare non sono più tutte quelle potenzialmente disponibili? Come funziona la nuova regola di Google annunciata da poco.

Rispetto ai device di Apple, se acquisti un telefono o un tablet con il sistema operativo di Android hai potenzialmente molta più libertà nel decidere quale app installare e da dove. Questo sistema però sembra, almeno questa è la motivazione che dà Google, un po’ troppo aperto e potenzialmente pericoloso ed è per questo motivo che la società ha annunciato un cambio alle regole riguardo proprio come e cosa gli utenti possono installare.

mano che clicca sul telefono e segnale di stop
Android non è più tuo: Google decide cosa puoi installare e cosa no – cellulari.itt

C’è da dire che si tratta di una misura che per ora è sperimentale e limitata a livello geografico. Questo però non significa che in un futuro prossimo non potrebbe essere implementata anche a livello globale. Per questo motivo è importante sapere come funziona immediatamente.

Quali app puoi installare e quali no? Lo dice Google

Esistono app di tutti i tipi e per fare qualunque cosa. Da quando esistono gli smartphone si è creata tutta una nuova schiera di sviluppatori che lavora proprio con i programmi che servono per questi device portatili. E sono nati a tal proposito degli store online, primo fra tutti quello ufficiale di Google.

icona google
Quali app puoi installare e quali no? Lo dice Google – cellulari.it

Ma, purtroppo, ci sono tanti sviluppatori che in realtà non forniscono nessun servizio reale ma che cercano invece di sfruttare nomi simili a quelli di app reali per diffondere malware e sistemi per raccogliere i dati personali di vittime inconsapevoli, motivo per cui Google vuole rendere più sicuro qualcosa che facciamo tutti i giorni. Attenzione però perché a forza di installare la memoria finisce.

L’annuncio paragona il nuovo sistema di controllo e verifica cui devono sottoporsi gli sviluppatori a una sorta di controllo del passaporto quando ci si deve imbarcare. Il controllo, sottolinea la società, riguarda solo l’identità del developer e non quello che c’è all’interno dell’app. Lo scopo ultimo è quello di evitare soprattutto che developer malintenzionati riescano a proporre e riproporre lo stesso malware a ripetizione e continuare così a colpire gli utenti.

Ma per gli utenti non dovrebbe cambiare nulla. Eppure c’è preoccupazione nonostante Google abbia ricordato che è possibile per chi possiede un device installare app anche attraverso il sideloading, ovvero l’installazione attraverso il download del software per esempio direttamente dal sito del developer.

Un altro motivo di preoccupazione viene dal fatto che se il sistema di verifica delle identità per i developer su Google è automatizzato, c’è il rischio che il controllo automatizzato, cosa che è già successa in passato con altre tipologie di verifiche, possa in realtà segnalare come non autentici developer che invece lavorano regolarmente e lasciar passare qualche utente malevolo.

Ci sarà comunque modo di capire come funzionerà effettivamente il servizio prima che arrivi anche da noi. Per ora i Paesi in cui questo nuovo sistema di verifica degli sviluppatori per Android è attivo sono infatti quelli che sono stati individuati come i più soggetti alla presenza di app pericolose: Brasile, Singapore, Indonesia e Thailandia.

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