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Android

Android, ecco le novità della modifica della privacy

Published by
Nicolò Magara

Dopo le numerose segnalazioni di app malevole sul Play Store, Google pone un freno. Android, un cambio di rotta alle regole della privacy

Ormai da tempo sono moltissime le lamentele degli utenti che trovano troppe app strane e di dubbia provenienza. Il Play Store pullula di questa tipologia di tracciamenti di dati e posizioni, pertanto Google decide di porre fine a tutto questo. Andorid, pertanto, deve cambiare e dare una nuova strada alle regole sulla privacy.

Pertanto vengono bloccati tutti i dati raccolti in background, comprese le app che rivelano la posizione senza un motivo reale. Prevista per il 2 novembre, ha subito uno slittamento a causa della pandemia ancora in corso. Ma ora la privacy è pronta per essere definitivamente cambiata per tutto il palinsesto del Play Store.

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Android, cambia la privacy per salvaguardare gli utenti

Android nuove regole sulla privacy Play Store (pixabay)

La nuova modifica, in vigore dall’8 gennaio, non si ferma solamene agli sviluppatori delle app future. Esattamente, si estende anche a tutte quelle già presenti all’interno dello Store, pertanto è un’operazione retroattiva. Ovviamente, a causa della dificcoltà nel cambiare le regole già presenti, a quest’ultimi viene conferito un tempo limite maggiore. Mai cosa prevede quindi la normativa futura?

Le nuove regole riguardano informazioni che devono obbligatoriamente fornire in modo chiaro ed esaustivo, in modo da rendere noto all’utente ogni singola azione compiuta dall’app. Inoltre, tale informativa, deve essere corrisposta anche al colosso di Mountain View in modo che valuti il rispetto delle regole o meno. Pertanto una maggiore trasparenza e gestione dei dati.

Nello specifico si tratta di spiegare in maniera dettagliata le funzioni svolte con le informazioni che necessitano di reperire. Ad esempio se un’app ha bisogno della posizione del GPS, deve necessariamente fornire le spiegazioni di questo bisogno. Difatti, moltissime app, accedono alle nostre informazione non perchè ne hanno bisogno ma solo con lo scopo di rivenderle.

Pertanto l’obbligo degli sviluppatori è quello di rendere pubblico un video dove spiegano per filo e per segno quello che andranno a fare. Contenuto che poi deve essere correlato di apposita privacy al fine di rendere tutto fruibile semplicemente agli utenti. Android 11 è ancora più innovativo in quanto apporta la modifica eliminando i problemi a priori. O meglio lascia la decisione all’utente il quale, una volta scaricata un’app, decide se condividere la propria posizione oppure no. Ecco quindi che il nuovo aggiornamento del “robottino” prevede già una limitazione a questo reperimento di informazioni.

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Nicolò Magara

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