Android è riuscito ad avvertire, con qualche secondo di anticipo, un terremoto di magnitudo 4.5 avvenuto ieri in California.
Il sistema, chiamato ShakeAlert, era stato introdotto solo tre settimane fa da Google e utilizza alcuni sensori degli smartphone che hanno caricato il sistema operativo del robottino. Questo genera una notifica che arriva a tutti i possessori di cellulari Android.
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Il sistema ShakeAlert è stato sviluppato nel corso degli ultimi anni proprio con l’obiettivo di avere quel piccolo tempo necessario a fermare, ad esempio, tutti i servizi essenziali, come treni o aerei. La California è infatti lo stato americano più colpito dai terremoti, questo a causa della Faglia di Sant’Andrea, una subduzione tra la placca pacifica e quella americana che si muovo velocemente provocando continui movimenti tellurici e soprattutto un danno medio annuale di 4,58 miliardi di dollari.
Per questo è stata creata una rete di 700 sismometri distribuiti lungo il territorio che possono registrare le onde P, o primarie, causate da un sisma. Questo genera anche le onde S, secondarie, e insieme, arrivate in superifice, si combinano generando Onde L e R.
Perché rilevare le onde P?
Queste sono onde di compressione e tasversali, comunque più veloci delle altre e vengono avvertite prima, una volte che si sono generate dall’epicentro. Questo consente di individuarle pochi secondi prima che si generi il vero e proprio terremoto e quindi consentire a chi viene avvisato di mettersi al riparo.
Come funziona il rilevamento?
Oltre ai veri e proprio sismografi vengono utilizzati, grazie al lavoro svolto da Google, i dati raccolti dagli accelerometri e dalla geolocalizzazione degli smartphone, distribuiti capillarmente su tutto il territorio e così capaci di generare un allarme istantaneo e probabilmente decisivo per salvare tante vite umane
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