Con il rilascio di Android 13, Google metterà di canto un chiaro riconoscimento del suo sistema operativo
Sin dal suo esordio sul mercato, il sistema operativo mobile Android è stato affiancato da gustosi nomi di dolci che variavano ogni anno con il sopraggiungere delle nuove versioni del “robottino verde”. Una mossa commerciale molto apprezzata dagli utenti, anche perché permetteva di riconoscere subito i vari aggiornamenti disposti da Google, dando ulteriore personalità a un sistema operativo che sin da subito ha voluto differenziarsi da iOS di Apple per via del suo approccio libero, versatile e aperto.
Stiamo utilizzando il passato perché da Android 10 in poi sono in parte mutate le strategie marketing di Big G, che ha preferito non assegnare pubblicamente (con tanto di statua rappresentativa nel quartier generale di Mountain View) i nomi di dessert per le nuove versioni del suo sistema operativo, ma menzionandole soltanto nel codice di sviluppo interno. E così sarebbe dovuto accadere anche per il prossimo Android 13, il cui nome interno (suffragato peraltro in modo certo e inequivocabile dalla prima Developer Preview rilasciata soltanto poche settimane fa) corrispondeva a Tiramisù, uno dei dolci più amati dagli italiani.
In realtà, Google sembrerebbe intenzionata a smontare anche questo residuo riferimento. Come anticipato infatti su Twitter dall’affidabile Mishaal Rahman, Big G rinuncerà totalmente (e quindi anche nel codice di sviluppo di Android) ai nomi dei dolci, rimpiazzandoli con nomenclature più semplici da ricordare. In buona sostanza, Android 13 farà quindi da apripista a un nuovo corso che si congederà con uno dei pezzi di storia più apprezzati dagli utenti del “robottino verde”.
Non sappiamo, a questo punto, quale sarà il reale nome in codice di Android 13, ma abbiamo già una indicazione chiara sulla sua data di rilascio: tra la fine del terzo trimestre e l’inizio del quarto trimestre del 2022, e quindi nell’arco temporale compreso tra settembre e dicembre. In ogni caso, ottobre dovrebbe essere il mese giusto, che potrebbe peraltro portare in pancia nuovi dispositivi hardware di Google, tra cui la serie Pixel 7 e il chiacchieratissimo Pixel Watch, attesi a maggio ma rimandati per colpa della crisi dei chip.
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