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Android 12 inaugura una nuova classificazione: i requisiti che deve avere uno smartphone per essere definito “top di gamma”

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A. Roberto Finocchiaro

Android 12 porta in dote il nuovo parametro intitolato “classe di prestazioni”. Ecco che cos’è e quali scopi vuole raggiungere

L’ultima novità introdotta da Google con Android 12 (AdobeStock)

Gli smartphone Android sono tra i più diffusi al mondo, forte anche di una ingente capillarità di prodotti destinata a coprire tutte le fasce di mercato, all’economica al top di gamma. L’attribuzione all’una od all’altra categoria non viene però determinata arbitrariamente, in ragione (soltanto) del prezzo di vendita e di alcune componentistiche hardware di riferimento (tra cui soprattutto il processore), bensì in conseguenza di particolari parametri di riferimento. E ora che è uscito l’ultimo Android 12 (sui Google Pixel dovrebbe approdare il prossimo 19 ottobre, ndr), è stato anche pubblicato il documento di accompagnamento relativo alla compatibilità hardware minima con la nuova major release di Google.

Giova infatti dire, a beneficio di una maggiore completezza, che ogni versione Android ha una sua apposita documentazione indirizzata agli sviluppatori, affinché quest’ultimi tengano conto delle specifiche tecniche necessarie per il pieno adeguamento e supporto software dei propri dispositivi. Con il rilascio di Android 12, Google ha provveduto ad aggiornare le proprie direttive, introducendo nel frattempo il concetto di “classe di prestazione“. Si tratta, nel caso di specie, di un vero e proprio meccanismo con il quale si vuole definire un certo tipo di caratteristiche o di capacità del dispositivo che vanno ben oltre la sua mera compatibilità di base (o minima) con la versione del sistema operativo Android.

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Lo spartiacque tra i flagship Android e i modelli più economici

Le classi di prestazione (Screenshot Developer Google)

Ogni major release del “robottino verde” ha la propria classe di prestazione e ciascun dispositivo può passare da una versione di Android all’altra anche laddove non riesca a soddisfare i requisiti della sua corrispondente classe di prestazione. Ma quali sono queste classi? Come si evince in una pagina di supporto, i dispositivi di livello 12 racchiudono l’esperienza premium, mentre quelli in classe 11 garantiscono un’esperienza di buon livello; scendendo ancora di gradino, si passa invece ad una user experience definita come base.

Il dispositivo dovrà possedere alcune peculiarità specifiche per poter accedere alle classi di prestazioni più elevate, come una fotocamera posteriore da 12 Megapixel con supporto alla cattura video 4K a 30 fps. I device di livello 12, dal loro canto, dovranno utilizzare una fotocamera frontale da 5 megapixel (per il livello 11 è sufficiente invece una 4 mpx). Anche lo schermo costituisce punto di riferimento per l’attribuzione di una classe di livello almeno undici: sarà necessario che lo smartphone sfoggi un display almeno a risoluzione Full-HD con densità di pixel pari ad almeno 400 dpi. Sul fronte hardware, dovranno esserci almeno 6 gigabyte di memoria RAM.

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Altri parametri di riferimento includono anche le prestazioni di lettura e scrittura della memoria storage e la latenza nell’apertura dell’app fotocamera. Google ha comunque già fatto una promessa: con Android 13 e 14 ci sarà un ulteriore aggiornamento verso l’alto dei requisiti per approdare ai più alti livelli delle classi di prestazione.

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A. Roberto Finocchiaro

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