La comunità tecnologica attende di capire se Alexa riuscirà a diventare l’assistente vocale super intelligente che molti hanno immaginato.
L’innovazione tecnologica è sempre stata al centro delle strategie di Amazon e Alexa rappresenta da molti anni uno dei simboli più conosciuti di questo incessante progresso. Negli ultimi tempi sono però emerse voci preoccupanti riguardo ai progressi del nuovo Alexa, un assistente vocale che promette di essere più conversazionale e intelligente, avvicinandosi alle capacità dei computer di Star Trek. Nonostante le alte aspettative e le ambizioni dichiarate, i risultati attuali sembrano non allinearsi con le promesse.
Questo scenario solleva domande cruciali: quanto è vicino Amazon a realizzare questa visione e quali sono gli ostacoli che stanno ritardando il lancio di questa tecnologia rivoluzionaria? Attraverso un’analisi delle recenti notizie e delle dichiarazioni dei dipendenti, il pubblico di appassionati sta cercando di comprendere meglio la situazione e le prospettive future per Alexa.
Secondo un rapporto di Fortune, la nuova versione di Alexa è ancora lontana dal raggiungere le capacità promesse. La versione dimostrata l’anno scorso, che doveva essere un significativo miglioramento rispetto alla precedente, non è ancora pronta per un lancio su larga scala. Si tratta di un ritardo sempre più preoccupante, specialmente in un momento in cui la concorrenza, come Apple con il suo Siri potenziato da “Apple Intelligence”, sta avanzando rapidamente.
Le fonti interne citate da Fortune suggeriscono che Alexa potrebbe addirittura non riuscire mai a diventare “il miglior assistente personale del mondo“, come inizialmente previsto da Amazon. Le difficoltà incontrate nell’integrazione della nuova tecnologia LLM (Large Language Model) con il sistema esistente di Alexa sono significative. L’azienda sta lottando per far sì che l’LLM gestisca efficacemente le chiamate API, cruciali per l’interazione con dispositivi smart home e servizi di terze parti. Inoltre, la comprensione del linguaggio naturale da parte dell’LLM non è ancora all’altezza delle aspettative.
Mihail Eric, un ex ricercatore di Amazon, ha criticato pubblicamente l’azienda affermando che un altro ostacolo è rappresentato dalla struttura organizzativa della compagnia. Con migliaia di dipendenti suddivisi in vari team, la comunicazione e la collaborazione possono risultare problematiche.
Amazon, tuttavia, non si arrende. Kristy Schmidt, rappresentante dell’azienda, ha ribadito l’impegno di Amazon nel migliorare Alexa, sottolineando le opportunità offerte dall’IA generativa per rendere l’assistente ancora più utile e proattivo. Schmidt ha confermato che l’IA generativa è già integrata in diversi componenti di Alexa e che l’azienda sta lavorando all’implementazione su larga scala.
Con il recente avvicendamento al vertice del settore dispositivi e servizi, Panos Panay, ex chief product officer di Microsoft, è ora incaricato di guidare Alexa verso nuovi traguardi. Le prossime settimane e mesi saranno cruciali per vedere se Amazon riuscirà a mantenere le sue promesse e lanciare un Alexa all’altezza delle aspettative.
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