Amazon potrebbe ampliare il proprio orizzonte di servizi, aggiungendo anche quelli finanziari a supporto della rete partner, ovvero tutti i venditori esterni che operano su Amazon.
Dopo aver provato in Giappone e Usa, Amazon potrebbe lanciare il proprio servizio finanziario anche in Italia e in diversi paesi europei.
Basandosi su diversi dati relativi ad affidabilità, frequenza e quantità di vendite, Amazon potrebbe finanziare i partner permettendogli di essere più competitivi sul mercato.
Obiettivo, ridurre i costi per i partner che, tra commissioni esose di Amazon e competizioni spesso non proprio trasparenti, si trovano spesso a operare con marginalità praticamente nulle.
La piattaforma americana presto si troverà ad un bivio. Da una parte le vendite dei partner stanno diventando la fetta più consistente del fatturato, con un servizio non sempre all’altezza di Amazon mentre dall’altra parte, i costi di vendita e le commissioni sono cosi esose da obbligare i venditori ad alzare e non di poco i prezzi.
Su molte categorie di prodotti, Amazon non riesce infatti a competere con altri negozi, con prezzi più alti anche del 10-20%, soprattutto per quanto concerne il settore hi-tech.
Dall’altra parte, quando Amazon pretende il 20% di commissione sulla vendita di smartphone che generalmente hanno una marginalità del 5-8%, appare ovvio che da qualche parte bisogna tirar fuori il mancato profitto alzando il prezzo o escogitando sistemi diversi.
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