C’era una volta Shazam che permetteva agli smemorati di ricordare qualunque canzone. Ora Gemini riconosce le canzoni al volo. Ecco come funziona.
La quantità di canzoni che ogni giorno vengono riversate in rete, ascoltate in radio o attraverso qualche app, è enorme ed è di certo impossibile ricordarle tutte.
Per questo motivo abbiamo tutti entusiasticamente utilizzato almeno una volta il servizio di Shazam. Bastava attivare il sistema di riconoscimento, canticchiare o far ascoltare la canzone che passava alla radio e per magia, il più delle volte almeno, sapevamo titolo e autore. Adesso Google ha intenzione di mandare in soffitta anche il servizio offerto da Shazam. A riconoscere le canzoni che non ricordi sarà infatti Gemini con un’aggiunta che sta arrivando proprio in questi giorni.
Tra le molte cose che l’intelligenza artificiale sa fare, riuscire a riconoscere un pattern e ritrovarlo all’interno di un database è tra quelle più facili. In effetti ci siamo chiesti da subito perché questo servizio di riconoscimento musicale non fosse tra i servizi di base immediatamente disponibili con l’assistente di intelligenza artificiale di Android. Ora pare finalmente che Google si sia decisa a inserire anche questa funzione specifica.
La novità è all’interno dell’app classica con cui si evoca l’intelligenza artificiale. Non c’è bisogno di specificare nulla. Gemini ascolta e gli si può chiedere semplicemente di riconoscere la canzone che arriva al microfono. Per rendere la ricerca un po’ più accattivante e mostrare che effettivamente Gemini sta lavorando, nel momento in cui si chiede di riconoscere la canzone appare un cerchio composto da piccoli punti che sembrano respirare e che si muovono con pattern prestabiliti. Dopo qualche secondo Gemini è in grado di riconoscere la canzone e apre una schermata con i risultati di ricerca.
La funzione è disponibile per ora solo attraverso la versione del sistema di intelligenza artificiale per Android, è chiaro però che in un secondo momento verrà resa disponibile anche per chi ha un iPhone e utilizza Gemini. Paradossalmente, la funzione dentro Gemini era qualcosa che usavamo già all’interno di Google Assistant prima che venisse fagocitato proprio dai servizi di Gemini.
È possibile che l’aggiornamento non sia ancora arrivato a tutti e se tenti di chiedere a Google “Che canzone sto ascoltando?” potresti dover provare più di una volta prima di convincerlo in realtà ad evocare a sua volta l’assistente, riconoscibile per l’icona con i tre pallini colorati.
L’aggiornamento, individuato dai colleghi di 9to5Google, viene distribuito a rate. Nel momento in cui però il servizio ingrana e l’assistente con intelligenza artificiale sa quello che vuoi, la schermata di ricerca può diventare molto comoda e il servizio più veloce rispetto all’apertura di un’app apposita come quella di Shazam.
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