Samsung starebbe per fare il proprio ingresso nel settore dei visori di realtà virtuale e mista con un device talmente lussuoso e funzionale da rendere il Vision Pro obsoleto.
Una decina di anni fa il sogno della realtà virtuale è tornato prepotentemente in auge. Da tempo i colossi del settore tecnologico studiavano la tecnologia adatta per rendere commerciabile e gradevole l’utilizzo di un visore in grado di intrecciare la realtà fisica a quella virtuale. I primi progetti in tal senso risalgono addirittura agli anni ’90, periodo in cui la tecnologia era troppo acerba per far sì che simili device potessero essere portati ad un costo appetibile.
La possibilità di rendere commerciabile una simile tecnologia è giunta grazie alla rapida evoluzione dei componenti tecnici, un’evoluzione che ha consentito la miniaturizzazione delle componenti hardware nonché la compatibilità con altri device in commercio. Ad ostacolare la diffusione di simili visori di realtà virtuale sono stati due fattori: i costi d’acquisto (i più economici si aggirano sui 400-500 euro) e la limitatezza d’utilizzo.
I primi visori commerciali sono stati lanciati principalmente per il gaming, dunque per offrire un’esperienza differente da quella tradizionale, e possono essere utilizzati per vedere video e film, ma senza che vi sia un’offerta sufficiente a supportare la funzionalità. Nel giro di qualche anno, esaurito il senso di novità, i visori di realtà virtuale sono stati lasciati nel dimenticatoio, sia dagli appassionati che dalle aziende.
Tuttavia c’è chi ancora ci punta in maniera decisa: Meta sviluppa ancora sia visori per la realtà virtuale che visori per la realtà mista e lenti in grado di supportare la realtà aumentata. Anche Apple ha deciso di abbracciare questo settore proponendo un visore di realtà mista – il Vision Pro – il cui costo però è decisamente proibitivo (3.500 euro).
Nonostante gli investimenti profusi, i giganti del settore non sono riusciti a far diventare appetibili i visori di realtà aumentata o virtuale. I problemi alla base della diffidenza del pubblico sono sempre gli stessi, ovvero costi poco sostenibili per chi ha degli stipendi medi e la mancanza di una reale utilità.
Sia Meta che Apple stanno investendo in vista della creazione di un metaverso, ovvero una nuova frontiera di internet e della tecnologia in cui realtà fisica e virtuale si fondono. Attualmente però si tratta di un obiettivo distante da raggiungere, che necessita dello sviluppo e della diffusione dell’Intelligenza Artificiale, ma anche di quello tecnologico, poiché per una diffusione di massa sarà necessario poter offrire device acquistabili anche da chi non ha risorse economiche elevate.
In un simile contesto di incertezza si sta per inserire Samsung, con quello che è conosciuto come Project Moohan, ovvero un visore che sarà basato sul chip Snapdragon XR2+ Gen 2, progettato per gestire carichi complessi di realtà mista. Al di là del processore studiato e progettato in collaborazione con Qualcomm, il visore Samsung potrà contare anche sul supporto di Google.
A quanto pare Moohan godrà di un sistema operativo Android e dunque dell’accesso diretto a tutte le app che sono presenti su smartphone ma anche delle funzionalità di Gemini. L’ampiezza di offerta e le funzionalità dedicate garantite dall’IA potrebbero fare la differenza sulla percezione degli utilizzatori.
Risolto il problema delle limitate funzionalità, resta da risolvere quello del prezzo: Project Moohan costerà tra i 1.800 e i 2.900 euro.
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