L’Agenzia delle Entrate mette in campo i pignoramenti rapidi: come farà e cosa cambia.
Il pignoramento è una procedura legale che consente ai creditori di recuperare il proprio credito aggredendo i beni del debitore. In Italia sono tante le persone che temono questo strumento che può colpire tanto i beni mobili (denaro, automobili, arredi) quanto quelli immobili (case e terreni).
La novità è che l’Agenzia delle Entrate potrà mettere a disposizione dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) i dati che riguardano le somme relative alle fatture emesse da coloro che hanno debiti iscritti a ruolo nei sei mesi precedenti, per consentire pignoramenti presso terzi, pignoramenti più rapidi, dunque. Ecco cosa cambia.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà accedere ai dati che transitano nel Sistema di Interscambio, riguardanti i pagamenti periodici effettuati nei confronti del titolare di partita IVA che abbia debiti iscritti a ruolo, o dei soggetti coobbligati al pagamento.
Per imprese e professionisti ci sarà un meccanismo simile per stipendi e pensioni. Queste sono le novità introdotte nell’articolo 27 del testo del disegno di Legge di Bilancio 2026. Sempre questa norma modifica il testo dell’articolo 1, comma 5-bis del decreto legislativo n. 127/2015 in materia di conservazione e utilizzo dei dati delle fatture elettroniche, prevedendo che i file delle fatture elettroniche siano conservati fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello della presentazione della dichiarazione di riferimento, per essere utilizzati dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate nelle attività di controllo ai fini fiscali.
La norma non sarà immediatamente operativa, ma sarà necessario un altro provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, da emanare entro tre mesi dalla sua entrata in vigore, che ne definirà i criteri. In ogni caso ai contribuenti viene data la possibilità di mettersi in regola con il versamento delle somme richieste dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione in avvisi e cartelle di pagamento. Infatti a loro viene data la possibilità di dilazionare il pagamento delle somme da versare in più rate, di importo non inferiore a 50 euro, qualora non riescano a pagare tutto in una sola soluzione.
C’è da dire che il pagamento della prima rata porta l’AdeR a sospendere l’eventuale fermo amministrativo disposto in precedenza sul bene mobile registrato, a condizione che tutti i debiti oggetto del fermo siano stati ricompresi nell’istanza di dilazione. Vengono estinte le procedure esecutive (pignoramenti) in corso, a condizione che non si sia ancora tenuto l’incanto con esito positivo e non sia stato già emesso provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati.
Inoltre, il contribuente, a seguito del pagamento delle rate che porta alla diminuzione del debito, può chiedere a spese a suo carico (e al ricorrere di determinate condizioni), la diminuzione della somma garantita da ipoteca o restrizione (liberazione parziale di uno o più degli immobili ipotecati) dell’eventuale ipoteca iscritta in data antecedente alla presentazione dell’istanza. Però il contribuente perde la possibilità di rateizzare il reddito qualora non eseguisse il pagamento di alcune rate, anche non consecutive.
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