La guida per aumentare l’importo mensile della propria pensione, ecco come fare: varie possibilità di maggiorazione.
Anche finita l’attività lavorativa e ottenuta la pensione, il cittadino in questione non può adagiarsi sugli allori: spesso, infatti, l’assegno non è altissimo e così vanno studiate soluzioni alternative.
Detto che, la tematica delle pensioni, è al momento una delle più scottanti nel nostro paese, è possibile ottenere in diversi modi un aumento dell’assegno mensile, anche quando è già partita l’erogazione della pensione.
Per farlo, però, è necessario conoscere per prima cosa la propria situazione, e poi in quali casi (e come) è possibile chiedere una maggiorazione: ecco la guida completa per avere un assegno pensionistico il più alto possibile in base a ciò che, secondo la legge, spetta.
La buona notizia per i pensionati arriva direttamente da una recente sentenza della Cassazione: come riportato anche da pensioniefisco.it, infatti, questa sentenza apre a nuove prospettive riguardo il ricalcolo dei trattamenti. Solitamente, la pensione viene ricalcolata tramite apposita domanda presentata all’INPS, fatta da chi crede di aver diritto a trattamenti aggiuntivi o a una cifra maggiore in base ai contributi versati.
Come sottolineato dalla Corte di Cassazione, però, adesso anche chi è già in pensione prima di aver compiuto 67 anni può chiedere la neutralizzazione dei contributi versati ed usati, così da poter accedere in anticipo al pensionamento. I requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia, al momento, sono l’aver compiuto 67 anni e avere alle spalle 20 anni di contributi; chi è riuscito ad andare in pensione anticipata, raggiunta la soglia minima per la pensione di vecchiaia, può quindi beneficiare di trattamenti che in precedenza non poteva sfruttare.
Ad esempio, secondo la sentenza della Cassazione, può beneficiare della neutralizzazione dei contributi; per andare in pensione a 62 anni si doveva arrivare a 38 anni di contributi, mentre a 67 ne bastano 20, dunque se negli ultimi 5 anni ci sono contributi che hanno danneggiato la pensione, possono essere eliminati dal calcolo. In questo modo, l’assegno pensionistico mensile può crescere.
La sentenza numero 30803/2024 della Corte di Cassazione apre alla possibilità di sterilizzazione dei contributi che danneggiano la pensione anche a chi è andato in pensione prima dei 67 anni; prima, questa cosa non era ammessa. Arrivando a 67 anni, si può quindi chiedere un ricalcolo beneficiando di questo trattamento, con la possibilità di vedersi corrisposta una pensione più alta rispetto alla precedente.
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