A causa dell’ISEE puoi perdere l’Assegno Unico: ecco cosa devi fare subito

Puoi perdere l’Assegno Unico a causa del tuo ISEE: così puoi rimediare ed evitare il peggio. 

L’Assegno Unico è un sostegno economico che famiglie con figli a carico ricevono mensilmente. Viene erogato dal’INPS alle famiglie italiane che al momento della domanda siano in possesso di determinati requisiti e ISEE valido. Infatti l’Assegno è corrisposto in base alla corrispondente fascia ISEE.

Omini di legno, mamma, papà e figli, casetta in legno
A causa dell’ISEE puoi perdere l’Assegno Unico: ecco cosa devi fare subito – cellulari.it

Proprio a causa dell’ISEE molte persone potrebbero perdere l’Assegno Unico. Quindi, capiamo cosa sta succedendo e perché c’è questo rischio, che si estende anche ad altre agevolazioni e bonus. Ed ecco cosa dovrebbe fare un contribuente per evitare il peggio. 

Come non perdere l’Assegno Unico a causa dell’ISEE

L’ISEE è il documento fondamentale che occorre a tante famiglie e singoli per accedere ad agevolazioni, bonus e prestazioni. Per esempio serve per avere il bonus sociale sulle bollette di acqua, luce e gas, per ricevere sussidi come l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro, o per godere di agevolazioni universitarie o partecipare a bandi Regionali e Comunali.

Mamma tiene per mano figlia che abbraccia gamba del papà
Come non perdere l’Assegno Unico a causa dell’ISEE – cellulari.it

È anche grazie all’ISEE che le famiglie con figli sotto i 21 anni riescono a prendere cifre più alte per l’Assegno Unico e Universale sui figli a carico. Ma ci sono alcuni casi in cui l’ISEE potrebbe addirittura far perdere questo sostegno economico. Questo è possibile nei casi in cui ci fossero genitori:

  • separati oppure divorziati
  • con provvedimenti di allontanamento dalla casa coniugale
  • su cui gravano provvedimenti di cessazione della patria potestà sui figli
  • che non vivono insieme

Diventa quindi necessario, in tutti i casi, presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica per ottenere l’ISEE e per poi passare a prendere bonus e agevolazioni. Infatti ci sono genitori che vengono attratti nel nucleo familiare dei figli anche se non vivono insieme e genitori a cui accade l’opposto. 

Quindi, nelle DSU occorre indicare anche i dati dell’altro genitore, pur non essendo presente nel nucleo familiare, per collegare al figlio entrambe le condizioni reddituali e patrimoniali dei genitori che non vivono insieme. Alcune fattispecie particolari ma comuni sono per esempio quando genitori non coniugati hanno diversa residenza.

Nel caso in cui il genitore non convivente con il figlio avesse contratto un altro matrimonio ed avesse figli con un altro coniuge, bisognerà inserire questo genitore come componente aggiuntiva dell’ISEE. Se invece il genitore non presente nel nucleo familiare del figlio fosse tenuto a versare il mantenimento al figlio oppure se fosse escluso dalla patria potestà o fosse assoggettato ad un provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare o, ancora, fosse del tutto estraneo al figlio come rapporto economico e affettivo, allora non andrà inserita alcuna voce e nessun modelle aggiuntivo andrà compilato. 

Saranno le autorità giudiziarie (e in alcuni casi i servizi sociali) a fare gli opportuni controlli. Se invece il genitore vivesse fuori dal nucleo familiare e avesse riconosciuto il figlio, ma semplicemente per qualsiasi motivazione vivesse lontano dal lui/lei, bisognerà semplicemente compilare il quadro dove si indicano gli estremi della DSU di quest’ultimo. 

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