Utilizzata per anni con un significato positivo, una delle emoticon più note al mondo oggi ha assunto un valore prettamente negativo: ecco di quale si tratta e per quale ragione fareste meglio a non utilizzarla per non fare arrabbiare qualcuno.
Agli albori di internet si utilizzavano dei segnali creati con i segni di interpunzione che si trovano sulla tastiera o delle single per indicare gradimento, divertimento o rabbia riguardo una frase che qualcuno scriveva in chat. Al fine di rendere più leggibile, chiaro ed espressivo questo codice sono state create le emoticon, vere e proprie facce rappresentanti lo stato umorale che permettevano e permettono tutt’oggi di dare colore al nostro modo di esprimerci, di fare comprendere il tono di un’asserzione.
Con il passare del tempo queste raffigurazioni si sono evolute, oggi ci sono emoticon in grado di rappresentare qualsiasi aspetto della vita, qualsiasi immagine si abbia in testa. Come da millenni accade, però, chi le utilizza tende a dargli un significato allegorico, simbolico o semplicemente differente a quello originale e ogni generazione ha il suo modo di interpretare le emoticon.
Vi basti pensare come ortaggi e gocce d’acqua siano diventati nel tempo sinonimo di interesse sessuale nei confronti di una persona, ma questo sottotesto risiede in tantissime altre emoticon ed è bene conoscerlo per non rischiare di fare una cattiva figura senza nemmeno sapere il perché. Utilizzare le emoticon può essere dunque problematico, soprattutto se il nostro interlocutore ha parecchi anni in meno di noi.
Attenzione a come usate questa emoticon, potreste fare arrabbiare qualcuno
Potreste pensare che basta evitare le emoticon “strane” e limitarvi a quelle classiche, ovvero quelle il cui significato sembra palese e non presta il fianco a interpretazioni o doppi sensi per non fare brutta figura o generare imbarazzo, ma non è così. La dimostrazione deriva dal cambiamento di interpretazione assunto da una delle emoticon più note e utilizzate negli ultimi anni, quella con il pollice all’insù.
Divenuta estremamente popolare con Facebook come strumento per fare capire il proprio gradimento ad una foto o ad un post, il pollice all’insù è stato per anni utilizzato anche nelle chat per dare il proprio assenso, dimostrarsi d’accordo con il proprio interlocutore o fare capire di aver ricevuto il messaggio.
Ebbene per gli appartenenti alla Generazione Z, i giovani di questo periodo storico, se qualcuno risponde con un pollice all’insù ad un messaggio significa che non è interessato a quello che gli viene detto, un modo per dire “Ok, come dici tu”, un gesto altezzoso e di superiorità che indica la volontà di chiudere la conversazione.
Fate attenzione dunque a quando utilizzate questa emoticon, in quale contesto la utilizzate e soprattutto con chi la state utilizzando, il rischio è quello di offendere o fare arrabbiare qualcuno che intende quel gesto che per voi è di approvazione come un atto di snobismo nei suoi confronti.