Non arrivano buone notizie per molti lavoratori italiani, che potrebbero trovarsi presto senza lavoro. In un contesto sociale dove il caro-vita rende sempre più difficile arrivare a fine mese, avere un’occupazione stabile è l’unica ancora di salvezza per i cittadini, ma molte situazioni lavorative non sembrano per nulla sorridere.

Oltre a precarietà e salari spesso troppo bassi, i lavoratori italiani devono far fronte anche con i licenziamenti: come un fulmine a ciel sereno, ci si ritrova quindi improvvisamente disoccupati, incerti su quale sarà il proprio futuro.
Purtroppo, a breve, circa 13mila lavoratori potrebbero trovarsi in questa condizione: la crisi di questo settore continua a non avere fini e l’azienda è quindi costretta a fare tagli, in primis su tutto il personale.
Crisi del settore, a rischio 13mila posti di lavoro: la tragica situazione
Continua la crisi del settore dell’automotive e molte aziende stanno arrivando a drastiche decisioni, anche le più grandi. Stando a quanto riportato anche da QuiFinanza, infatti, il gruppo Bosch avrebbe deciso di tagliare più di 13mila posti di lavoro da qui ai prossimi anni, con scadenza al 2030. Non è la prima volta che, per colpa della crisi, Bosch decide di risparmiare sul personale: già lo scorso anno, nel 2024, ha ridotto del 3% i suoi dipendenti, ma a quanto pare non è servito a molto e ora gli interventi devono essere molto più drastici.

L’obiettivo è di migliorare la competitività dell’azienda e a farne le spese saranno tanti lavoratori impiegati nelle sezioni tedesche della divisione Mobility: in modo particolare, i licenziamenti avverranno in stabilimenti come quelli di Feuerbach, Schwieberdingen e Waiblingen (Stoccarda), e poi ancora quelli di Bühl (Baden) e Homburg (Saarland). A conti fatti, questo nuovo piano di licenziamenti sarà il più grande taglio al personale mai effettuato dall’azienda tedesca nella sua storia; una situazione veramente triste, entrata però ormai nell’agenda di Bosch.
Parallelamente alla riduzione del personale, l’azienda tedesca ha in programma anche di risparmiare sul costo dei materiali, abbassando la qualità del prodotto; per aumentare la produttività si farà affidamento anche sull’intelligenza artificiale, guardando
al modello cinese. Un momento davvero difficile per il settore dell’automotive: devono temere anche i lavoratori italiani impiegati nel settore? La speranza è che presto l’emergenza possa rientrare.